Paesaggio

Paesaggio
Gregge in transumanza

S. NICOLAO di Grimaldengo (Pianezze) e un vecchio Insediamento in loc. Montagnassa.



----------------------------------------------------








San Nicolao di Grimaldengo

Antica Cappella -

    (post in costruzione e studio)

                      Il sito:   la collinetta sopra il laghetto "Paulat" 


  (clik sulle foto per ingrandire)













                                                                                       
             Il laghetto sotto sulla destra e sull'altura, nel centro, la dolce collina dove è posta  la Cappella.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           
                      
                    
-------------------------------------------

             Ruderi della struttura muraria ovest  (affacciato sul laghetto)








Allineamento di conci nel lato ovest.






-----------------------------------------

                    Ruderi della struttura muraria absidale  (est)










-----------------------------------------------------

Relitti delle fondamenta






 I ristretti documenti esistenti (attualmente)  sulla Cappella.

Scrive il Boggio Camillo nel 1887:   

 Le chiese del Canavese  dai primi secoli ai giorni nostri.” 

  ……era questa la chiesa di San Nicolao di Grimaldengo annoverata tra le molte dipendenze dell’Ospizio del Ss. Nicolao e Bernardo di Monte Giove (Gran San Bernardo) nella bolla di papa Alessandro III in data 18 giugno 1177…..
…..alla fine del secolo XIII erano Rettore un Antonio che addì 22 agosto 1293 passò procura in capo a prete Guglielmo Rettore di San Pietro di Vialfrè…..
….nel 1366 addi 12 novembre la chiesa di Santa Maria de Morano (Perosa) una cum cappella
S. Nicolai de Grimodens, vacante per rinunzia di D. Giovanni de Brebanz entrato nell’Ordine de Certosini….
….col volgere dei secoli la dote di questa chiesa si fuse e si immedesimò nel patrimonio del benefizio parrocchiale di Perosa…
…. questa chiesa non ha storia, vuolsi solo fosse una succursale di Santa Maria della Rotonda, chiesa anche questa antichissima costruita sulla foggia dei battisteri primitivi e trasformata ed ampliata or sarà un sacolo dal sacerdote Don Giovanni Gallinati ed il cui solo campaniletto che serve da tamburo alla volta a cupola ci testifica l’antica sua origine…
… potrebbe darsi però che questa chiesa fosse l’ospizio o priorato dei benedettini eretto nel 1010 quando Macuniacum, terra ove sorge, fu donato da Ottone Guglielmo degli ultimi marchesi di Ivrea ai monaci di Fruttuaria, ma non v’ha documento che possa persuaderci essere tale priorato la Rotonda od altra chiesa….


    Scrive  Ramella Pietro:
  "Uomini e Paesi nell’anfiteatro morenico d’Ivrea"  -  1980 -

     San Nicola di Grimaldengo:
 ….nel 1263 l’autorità Monastica era presente nell’ospedale di S. Giovanni di Gerusalemme (Moyrano) e nella chiesa di Grimaldengo (Vialfrè)….
….chiese dipendenti direttamente dal Vescovo: S. Maria de Moyrano (Perosa) -  S. Nicola di Grimaldengo (Vialfrè)…..  le chiese di Moyrano e di Grimaldengo passeranno in patronato ai canonici dell’Ospizio del Gran San Bernardo….
…..nei confini tra Mercenasco e Candia, la chiesa di priorato di Santo Stefano del Monte, passa dai monaci benedettini ai canonici dell’Ospizio dei Santi Nicolao e Bernardo di Monte Giove (Gran San Bernardo).  Nella bolla del 1177 papa Alessandro III la menziona, come appartenente a questo ordine (e perciò con collegamenti alla cella di Grimaldengo ed all’Hospitale di Moyrano)….  ….1652 - Nella visita pastorale di mons. Asinari viene menzionata la cappella di San Nicola di Grimaldengo che è semi distrutta….


    ----------------------------------------------------


Vecchio insediamento in regione Montagnassa.
ruderi murari.
( post in costruzione )






     Appunti parzialmente aggiornati.

I  curiosi ruderi di muri a secco nella regione Montagnassa  -  (detto anche "ai funtane")

 (probabilmente un piccolo villaggio a frequentazione stagionale)
                                                                                                                                       (in studio)

  Con pazienza e passione nelle ricerche, dopo alcuni anni di ricognizioni sul territorio in località Montagnassa nel comune del paese di Vialfrè, si potrebbe oggi, (con moltissima prudenza), iniziare una indagine di studio su un’eventuale villaggio ormai abbandonato da chissà quanti decenni o secoli.
  Tutto è iniziato circa tre decenni di anni fa.
  Aiutando i vicini a raccogliere le foglie autunnali con il carro trainato da  mucche, si notava grazie ai terreni tenuti defogliati e alcuni coltivati, ruderi murari disposti in linee e ad angoli. Non sembravano questi ruderi, creati da semplice spietramento per la bonifica dei terreni vicini.
  Questo sito è situato su dolci colline che si trovano grosso modo nel triangolo geografico Vialfrè, Silva e Torre Bairo:  posizione importante in quanto si affianca a circa 1500 mt. dalla provinciale n.…. che da San Martino Canavese dirige verso Castellamonte; storicamente strada secondaria Romana (ampiamente documentata) che da dalla città di Eporedia (Ivrea) transitava verso Augusta Taurinorum (Torino ) passando nei pressi dei paesi di Padonum (Pavone), Morano-Petrosa (Perosa), San Martino, Turris Bairi (Torre Bairo), Macuniacum (Macugnano) ecc. 
 La presenza di questa vicina strada Romea, potrebbe indurre pensare a  piccoli insediamenti con attività nell’area circostante, essendo l’area stessa provvista di un vario reticolo viario con fondostrada ciottolati, cioè strade carrarecce.                              (in attesa di mappe viarie più esaustive).
  
Il villaggio è strutturato su tre livelli. I tutti compresi tra i 445 e 491 s.l.m. circa.
  

Come raggiungere il Villaggio nella parte superiore:
sulla carrareccia ciottolata, salendo verso la chiesa di Santa Maria della Rotonda, all’ultimo tornante si svolta sulla destra e si imbocca la strada ciottolata in salita. Dopo circa 100 mt. si prosegue in piano per circa 600.700 mt.  fino al segnale che indica di proseguire sulla sinistra verso cima “Vignadoma”. Dopo circa 300 mt., sulla destra si  intravede con un po’ di attenzione, un vecchio sentiero non pulito e non frequentato che scende sulla destra. Scendendo di circa 6-7 mt. di dislivello,  subito sulla destra si trova un masso.  Sulla superficie piana di questo, si nota una evidente e consunta scalpellinatura in orizzontale lungo tutto il bordo formando un piccolo gradino di circa 5-6 cm.  Assume il tutto la forma di grande  piedestallo, come se in un lontano passato avesse dovuto ospitare una piccola edicola religiosa o qualche altro idolo pagano. Scendendo sempre sull’impervio sentiero tra rami secchi e antipatici rovi per circa trenta-quaranta metri, si possono notare con un po’ di osservazione attenta, vecchi ruderi di muri alti max. 60 cm.
   Siamo arrivati a  monte del villaggio Montagnassa-Usello.

    La parte media e inferiore si può raggiungere partendo dalla regione Pianezze: ci si dirige, su carrareccia, verso la regione Montagnassa (circa 600 mt.) e si arriva a un ben visibile crocevia. Subito sulla sinistra, si svolta bruscamente  imboccando una stradina carrareccia che scende leggermente, si prosegue, e sulla destra  dopo un centinaio di metri, si notano chiaramente ruderi di muri a secco, alti  in alcuni casi fino al metro.

 Osservando il sito si notano diversi relitti murari posti sia su declivi che  pianori e osservandoli con un po’ di attenzione, questi  rivelavano una situazione insolitamente geometrica: oggi, riprendendo le ricerche, si cerca di capire (con moltissima cautela) quali notizie possiamo ricavare dai  ruderi murari e la loro collocazione.
  L’immediata curiosità della visita si posa su cospicui  frammenti di tegoloni  di  tipo romano (embrici ?) e coppi, alcuni frammenti di tegoloni sono inseriti a vista nel reticolo murario:  si notano  anche scarse presenze di frammenti ceramici di uso domestico (piatti, vasellame ecc.), il tutto accompagnato da scorie di fusione, sia di forno per ceramica (concotto), sia di forno per metallo.
  Rimane difficoltosa anche la ricerca di superficie dovuta prima all’aratura della terra svoltasi nel corso di decenni o secoli, e a seguire l’abbandono dei terreni stessi (non più coltivati da circa 30 anni),  per questo ricchi di vegetazioni selvatiche, in gran parte foltissimi rovi. Il complesso (attualmente) indurrebbe a pensare che tempi addietro, il sito sia stato frequentato da artigiani esercitanti due attività: prima la lavorazione della creta (abbondante nei dintorni) producendo tegole, coppi, vasellame ecc.: seconda, fusione e lavorazione del ferro: (si rammenta che queste  attività, sono documentate dalla frequente presenza a vista di frammenti di scorie di fornace).

  Importante la presenza dell'acqua.
Dopo diverse visite sul territorio si è rilevata una buona presenza di questa a partire dalla parte superiore del sito (posto a circa 30-35 mt. di dislivello verso monte partendo dal livello medio) dove si trova un pianoro che favorisce l’accumulo di acque piovane e un visibile inghiottitoio a ingresso trilite che favorisce il passaggio dell’acqua stessa nella sua corsa in  parte sotterranea (corsa di circa 40-45 mt.) per poi  sgorgare, sempre nella parte alta, vicino ad una struttura crollata di circa 3 mt. x 4 con presenza di muri perimetrali. Qui uscendo si rovescia nella discesa di circa 30 mt. per poi finire ad alimentare un altro pianoro situato nel sito medio, favorendo il formarsi di un secondo accumulo di acqua. Da questo secondo pianoro, l’acqua, tramite un secondo inghiottitoio provvisto di trilite, si interra per poi sgorgare a circa 45-50 mt. a scendere nel sito inferiore.                             (giorgio gambino)
     
  ----------------------------------------------------------------------------------------

                    livello superiore                               (in costruzione)


clik sulle immagini per ingrandire




















-----------------------------------

livello medio







ruderi murari - inizio del "sapel dl'eva"






-----------------------------
La presenza dell'acqua:
piogge stagionali - laghetto medio - 
inghiottitoio dell' acqua a struttura trilitica.





Dopo una corsa sotterranea di ca. 40-45 mt. l'acqua riaffiora nella parte inferiore
per poi perdersi lungo la carrareccia verso la regione Fornace.




-------------------------------------------------------------------------------------

livello inferiore
rudere di struttura











-------------------------------------

mappe provvisorie




in aggiornamento..................


  Confido nell'intento di riuscire a presentare un simpatico Blog su una minima parte di storia e di vita vialfredese; saranno sicuramente riscontrate inevitabili lacune purtroppo dovute a mancanza di documenti andati distrutti nell'arco dei tempi. A parer mio è preferibile non forzare fantasiosamente quello che storicamente non ci è pervenuto.
Giorgio Gambino









1 commento:

  1. Oggi partendo da vialfre siamo andati fino alla bocchetta di doma. Nei pressi del lago pallet, oltre ai ruderi di San Nicolao, abbiamo visto dei blocchi megalitici.

    RispondiElimina